Sentirsi Natura è un'iniziativa sostenuta dall'Istituto di Somatopsicoenergetica finalizzata a promuovere la conoscenza dell'Uomo Naturale e al riconoscimento delle relazioni profonde con l'ambiente naturale che ci circonda

1 mag 2010

9 maggio 2010. Sentirsi natura per sperimentare quant'è profonda l'ecologia.

Dal sito sull'ecologia profonda di M.Spinetti, riporto questa frase molto significativa di un nativo Cherokee per individuare lo spirito con cui si affronterà la prossima esperienza del 9 maggio.
Come l’albero non finisce con le punte delle sue radici o dei suoi rami, e l’uccello non finisce con le sue piume e col suo volo, e la terra non finisce con i suoi monti più alti: così anch’io non finisco con le mie braccia, i miei piedi, la mia pelle, ma mi espando di continuo con la mia voce e il mio pensiero, oltre ogni spazio e ogni tempo, perché la mia anima è il mondo (N. H. Russel, nativo Cherokee)

11 apr 2010

Ritornare in contatto con sé e con l'Universo

Siamo sempre portati a pensare che l'Universo, immenso, infinito sia un qualcosa di esterno a noi, di lontano, come un qualcosa di incomprensibile e di inavvicinabile. Forse la causa può ricadere in parte negli insegnamenti di scienze nella scuola, dove dai libri di testo non si percepisce la reale identità del Cosmo; in altra parte invece (ma questa è una caratteristica della cultura cosiddetta "occidentale") è legata alla convinzione di interpretare la natura e lo spazio come un qualcosa di quantificabile, classificabile, dimostrabile (teoria newtoniana). Vengono completamente esclusi tutti quei fenomeni a cui non si può dare una spiegazione e in base a questo, semplicemente non esistono. Ebbene noi stessi siamo Universo, siamo fatti di Universo, l'Universo è in noi, dalla particella più piccola che si possa immaginare (e scoprire, anche se la fisica ha fatto passi da gigante in questo senso), a quello che effettivamente di grande, immenso e lontano si riesca a pensare (o vedere...). Altro presupposto di cui siamo convinti è la logica dei "compartimenti" con cui osserviamo la realtà. Siamo cioè abituati a immaginare che ogni oggetto vivente e non vivente sia "finito", abbia dei confini fisici (ad es.: il corpo, la forma esterna di una pietra, di un animale, di una pianta o anche di un pianeta o di una stella): finisce lì, poi inizia "l'altro", il resto. Allora invito a rispondere a questa domanda: se l'universo è infinito e quindi non ha confini, e considerato che noi stessi, come il resto del mondo vivente e non vivente che ci circonda, siamo sempre universo, come possiamo ritenerci e ritenere le altre cose finite, confinate?
L'esperienza a contatto con la natura che organizzeremo il prossimo 9 maggio 2010 al Bosco del Cerquone - Parco naturale dei Castelli Romani, avrà l'obiettivo di stimolare queste riflessioni, attraverso emozioni ed esperienze sul concetto di finito, infinito e "continuo" in un contesto naturale con il quale ci integreremo. Un'esperienza che ci aiuterà a... sentirci natura.

9 apr 2010

La critica di un metodo

L’ecologia è una scienza che si occupa di mettere in evidenza le relazioni tra gli organismi viventi in un determinato territorio e tra questi e l’ambiente in cui vivono. L’ecosistema è lo strumento attraverso il quale vengono condotti gli studi ecologici; si tratta di insiemi aperti, in cui entra da una parte energia di alta qualità (la luce solare, p.es.) e dall’altra ne riesce, dopo aver subito una serie di trasformazioni, ad un livello inferiore (calore). Il divario tra questi due livelli di energia è servito per convertire la materia da inorganica ad organica e poi di nuovo in inorganica. Nella ricerca scientifica questo modello "robotico" rappresenta una astrazione di ciò che si osserva nella realtà, utile al ricercatore per riuscire a semplificare, schematizzare, classificare e quindi analizzare una complessità quale è quella dello studio delle relazioni tra diverse forme di vita. Ma questo metodo di analisi, basato su una visione “a settori” della natura, può non essere sufficiente ad interpretare l'insieme degli equilibri che realmente esistono ed interagiscono. Dalla fisica ad esempio sappiamo che la luce (il fotone di luce) oltre a rappresentare un quanto di energia, rappresenta anche un “bit” di informazione perché è una “particella di scambio”. Dove va a finire questa informazione, come circola all’interno di un ecosistema, dal momento che – per definizione – l’informazione, in quanto energia, non può mai andare perduta? Altro punto di domanda è: l’oggetto osservato (in questo caso l’ecosistema), instaura relazioni con l’osservatore? E quante? Nessuna? Infinite?
Già nel 1927, quando Heisemberg formulò il principio di indeterminazione, evidenziò che “ogni evento osservato costituisce con l’osservatore un sistema e che, quindi, il prodotto dell’osservazione è valido solo per quell’osservatore in quel momento: chi osserva modifica di fatto l’evento con il suo osservare”. Questo concetto sarà in sostanza il significato della nostra esperienza, quella in cui l’interpretazione dei sistemi interagenti, delle loro relazioni, è relativa e propria di ciascun osservatore.

18 dic 2009

Benvenuti al nuovo blog sull'ecologia profonda

Questo blog nasce per creare una continuità dopo l'esperienza maturata nel primo incontro seminariale-escursionistico svoltosi al Bosco del Cerquone nella bellissima cornice del Parco Naturale dei Castelli Romani. In quell'occasione si è sperimentato un sistema di comunicazione che si è mosso su due piani intrecciati:
- teorico, in cui il docente, Prof. Andrea Ramello, ha fornito elementi utili alla conoscenza dell'argomento, specificandone gli scopi, le motivazioni, lo stato attuale delle conoscenze e l'origine storica di questo movimento neo-filosofico, oltre a fornire informazioni di base sull'ecologia in genere, sull'ambientalismo e sull'ecologia profonda in particolare;
- pratico, alternato al teorico, in cui si sono svolte esperienze corporee intrasensoriali ed extrasensoriali sulla percezione della sfera naturale dentro e fuori di noi.
Il sistema di alternare teoria e pratica ha permesso infatti di condurre gradualmente le persone a livelli di conoscenza sempre più profondi sul rapporto tra individuo e Natura, focalizzando di volta in volta l'attenzione tra interiorità (natura in noi) ed esteriorità (natura intorno a noi) per tentare di riattivare ed alimentare un canale di comunicazione tra le due sfere.
Il blog qui creato servirà agli appassionati, ai ricercatori e alle persone che hanno già vissuto l'esperienza, di approfondire questi temi.
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